Scuola ai tempi del Covid-19 - Di Francesca Santoro e Rossella Di Prenda


Scuola ai tempi del Covid-19  

Di Francesca Santoro e Rossella Di Prenda


Il cambiamento determinato dal Coronavirus, anche nella scuola, ha avuto un impatto molto forte sulla quotidianità che ha reso tutti più fragili, ansiosi e apprensivi. In questo periodo difficile in cui regnano solitudine e paura, le tecnologie ci permettono di rimanere in contatto con il mondo, scoprendo le novità riguardo il clima di ansia e preoccupazione che si respirano nelle nostre case, a causa del virus che continua a colpire ogni giorno migliaia di italiani. La necessità e il piacere degli alunni e dei professori di vedersi anche solo per non perdersi di vista, ha scatenato una corsa alla didattica a distanza che sta funzionando bene non in tutti gli istituti e, cosa ancora più grave, non per tutti gli studenti. Non tutti hanno la possibilità di avere computer o connessioni internet performanti. In questo periodo storico la didattica a distanza, senza dubbio, sembra l’unica soluzione possibile per dare una certa sicurezza almeno in ambito scolastico. Molti di noi risentono della mancanza dei banchi di scuola, della figura dell’insegnante che ci esorta allo studio muovendosi tra i banchi, vedendo così diminuire la nostra capacità di concentrazione, l’autostima e aumentare il nostro disorientamento. È una situazione surreale; lo stress è tanto.
È sicuramente vero che occorre sforzarsi di fare bene, ma non bisogna “strafare” per cercare di mantenere una certa immagine o per dimostrare di essere forti. La “didattica a distanza”, non si può intendere nel senso tradizionale di didattica, con spiegazioni frontali e interrogazioni, con l’ansia di dover esprimere voti. 

La scuola in realtà è aperta, solo l’edificio è chiuso ma noi siamo sempre in collegamento attraverso le video-lezioni perché la scuola non si ferma, va avanti sempre. Poi la professoressa è stata talmente gentile da concederci del suo tempo per continuare il nostro meraviglioso viaggio nel mondo della letteratura. Ci ha fatto conoscere molte opere e autori famosi tra cui Ariosto, che è riuscito a rappresentare una realtà diversa da come finora si poteva immaginare: un cavaliere che viene considerato un uomo qualunque capace di infuriarsi, impazzire. Un uomo come gli altri, insomma. Certo fare le video lezioni non è la stessa cosa di quando andavamo a scuola. A quei tempi era tutto diverso: la professoressa entrava in classe, accendeva il computer e faceva l’appello. Poi diceva: “Aprite il libro a pagina …”. Ora invece accende il computer,(ovviamente per fare le video lezioni) fa l’appello,(ovvio altrimenti come fa capire chi è assente o presente) e dice la solita frase, ma manca qualcosa: qualcosa di importante, indispensabile. Forse quel fatto di entrare in classe, di sentire il profumo dell’aula pulita e sentire la  voce della professoressa dal vivo e, anche se torneremo a stare insieme, ci resterà il ricordo, che alla fine non è nulla: non si può toccare, non si può vedere, non si può sentire ma è cosi grande che non si può distruggere. Il lato positivo è che ci resterà un insegnamento: quanto è importante, anche solo il fatto di stare insieme, di vederci dal vivo e volerci bene.



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